"Enonauti stravaganti e vip cercano benessere nel vino"

In TasteVin N.6 Dicembre 2009/Gennaio 2010



Enonauti stravaganti e vip cercano benessere nel vino

di FAUSTO PAJAR



E’ facile schierarsi – dapprima l’avevo fatto anch’io – con coloro che deprecano la nuova mania, d’origine francese (Bordeaux), poi Usa e ora anche italiana, di fare il bagno –intendo fisicamente, per immersione- nel vino, preferibilmente rosso. Un rituale bacchico rovesciato, come molte delle cose che, essendo state mal assimilate in gioventù, riemergono –al contrario, come per una legge del contrappasso- in periodi più o meno allucinati, quando gli anni maturano. Infatti, come non è detto che nella botte vecchia ci sia il vino migliore ma spesso un passabile aceto, così avviene anche per coloro che fraintendono le lezioni dei grandi maestri e si schierano a spada tratta contro tutte le novità. Io non mi schiero più, in materia, preferisco registrare gli eventi e lasciare che ciascuno si comporti come preferisce, secondo coscienza.
Il rituale bacchico ha sempre previsto abluzioni con il vino, ma riguardanti per lo più l’interno del corpo, non l’esterno. Non per lavarsi. “E infatti non ci laviamo nel vino”, protestano gli interessati. “Noi –aggiungono- nel vino nuotiamo”. Insomma quattro bracciate nel cabernet o nel merlot sono tonificanti. Infatti riempita la piscina di ottimi vini italiani, secondo i gusti, si tuffano, quei signori, nuotano, si svagano e così crescono in salute e in bellezza.
“Fa bene alla salute e alla pelle”, sostengono infatti con forza gli enonauti. E se uno beve -in piscina capita- beh, non ci sono problemi, tutto dipende dalla quantità. “Aiuto, ho bevuto”.
“Sputa, sputa subito”. “Fossi matto, mai sentito un Sangiovese così”. Fuori dalle facezie di questa prelibata notizia, diciamo che è tutto vero. La moda di fare il bagno nel vino dilaga già da qualche tempo. Prima è nata come mania di vip hollywoodiani, poi lo snobismo ha lasciato spazio al recupero di antiche pratiche di oscuri speziali, più caserecce ma anche più motivate. E’ per questo che il disappunto iniziale e lo stupore per le americanate – come dicevo all’inizio, hanno lasciato spazio a considerazioni ben più ponderate e a ricerche ben più attente ai fondamenti scientifico-cultural-beauty della prassi antica di sfruttare vinacce, vinaccioli e vino anche per pratiche corporee che non riguardino in maniera specifica la bocca (veicolo per il nutrimento del corpo, ma anche veicolo del nutrimento dello spirito con la parola che ci mette in relazione tra noi) ma anche il resto del corpo, Tutta la carne. Ma andiamo con ordine. Tempo fa, ricordo bene, l’agenzia Adnkronos, aveva diffuso un serizio da Los Angeles che si riferiva all’ultima follia dei vip di Hollywood precisando che “l’enonuotata” importata dalla Francia era diventata una tendenza che li contraddistingueva, incrementando così il consumo del vino e valorizzandone proprietà ben note fin dall’antichità.
A dare il via alla moda transatlantica ci sarebbero alcune delle star internazionali come ha confermato anche l’autorevole sito http://www.esperya.com/, boutique on line dei prodotti italiani che serve alcune tra le più grandi star internazionali. Così si è venuti a sapere che Johnny Depp che tra l’altro ha voluto per sé il castello appartenuto al re dell’horror Bela Lugosi sul Sunset Boulevard di Los Angeles, s’è fatto costruire nella sua (anche questa) villa a Saint-Maxime, nel golfo di Saint Tropez una piscina di 36 metri di diametro color vinaccia nella quale nuotare dopo averla riempita di vino. Il pirata più famoso di Hollywood è un estimatore del Chianti, che beve volentieri e che ha acquistato, assieme ad altri vini italiani, per un importo che si aggira intorno ai 180mila dollari. Questa passione per il vino e per le enonuotate ha toccato anche Bono Vox, il cantante degli U2 che nella sua villa di Eze (1500 metri quadrati, costo 4 milioni e mezzo di euro) ha realizzato una piscina da 840 litri che riempie con una miscela di Barbaresco, Barolo, Dolcetto d’Alba e acqua minerale. In tutto qualcosa come 500mila dollari di spesa. Ma anche Elton John si è dedicato a riempie la piscina sulle alture di Nizza con vini rosati e Madonna, di origini abruzzesi predilige il Montepulciano delle sue terre. Secondo i bene informati e le riviste di gossip Angelina Jolie si tuffa nella Barbera piemontese poi fa un passaggio in acqua minerale calda arrichita da estratti di vino e mosto. Julia Roberts e Jennifer Lopez preferiscono di vini toscani per mantenere la pelle giovane e idratata. Insomma per essere in forma perfetta non si può fare a meno di impacchi di Morellino, massaggi al Chianti, nuotate nel Prosecco o nell’Aglianico. Con la speranza che ne rimanga a sufficienza anche per coloro che il vino lo usano alla vecchia, tradizionale, saggia maniera, cioè bevendolo.
Ma diciamo anche che la moda, che ha fondamento scientifico legato alle proprietà stesse del vino ricco di sostanze naturali importanti in funzione della bellezza del corpo, ha preso piede anche in Italia.
Ecco qualche esempio, in Emilia Romagna, in Sudtirolo e in Toscana, dove all’accesso all’enobeauty è aperto a tutti.

Per una curiosa e magica alchimia proprio nel regno delle acque, alle Terme della Salvarola (http://www.termesalvarola.it/) sulle colline di Modena, il vino diventa un alleato preziosissimo dei trattamenti estetici termali: la pelle riceve una serie di stimoli benefici, e dopo il bagno “enoico”, l’odore della pelle sarà un leggero e piacevole profumo di fiori. L’uva è quella di Lambrusco Grasparossa, generosa e piena di vita, ricchissima di sostanze antiossidanti, la cui funzione è quella di prevenire l’invecchiamento cutaneo. Sono diverse le formule tra cui scegliere per regalarsi momenti di piacevole relax e di bellezza, cogliendo a piene mani dalla ricca cornucopia del dio Bacco.

Al Romantik Hotel Oberwirt di Merlengo, (www.romantikhotels.com/Marling) sopra Merano (BZ) si consuma il piacere di ritrovare preziosi trattamenti naturali. Quattro i pilastri su cui poggia il significato di bellezza per l’hotel: rose, mele, fieno e vino - gli orgogli dell’Alto Adige. Ideale per l’autunno un “sorso” di splendore per la pelle con la vinoterapia, il cui segreto sta nei polifenoli contenuti nei preziosi chicchi. La loro azione attivante sulla microcircolazione sanguigna favorisce l’ossigenazione dei tessuti conservandone l’elasticità.

Nel piccolo borgo medioevale di San Sano a Gaiole in Chianti si vivono atmosfere d’altri tempi e arredi d’epoca rievocano la storia e la vita del Relais Castellare dei Noveschi (www.castellaredenoveschi.com), un’antica torre di avvistamento del 1200 che fu dimora di alcuni granduchi di Toscana. Trasformata alcuni anni fa in un relais di charme con solo 4 suites e ampliata nel luglio scorso con una nuova ala e altre4 suites (8 in tutto) è arricchita da una piccola zona benessere denominata Le Cantine di Bacco dove vengono proposti trattamenti per il corpo a base di polifenoli e resveratrolo. Immersi nella calda acqua di un tino, ricreato secondo le metodologie applicate nella prima spa per vinoterapia di Bordeaux, è possibie abbandonarsi a bagni al vino detossinanti e purificanti. Ossigenazione cellulare e miglioramento del microcircolo sono i primi effetti benefici di questo trattamento vino-balneo-terapico. Estratto d’uva abbinato a una miscela di acido tartarico derivato dall’uva e all’acido citrico genera un’azione altamente levigante.
Che dire, alla fine, se non il classico e appropriatissimo“Salute”!

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