Presentazione

Esprimo i miei più vivi rallegramenti per questa manifestazione internazionale che l’Accademia Europea delle Arti ha voluto organizzare nella nostra città. Ritengo che questo possa essere il viatico per il rilancio dell’arte e della cultura. Dott. Vittorio Zanini Assessore alla Cultura “ARTISTI D’EUROPA A TREVISO 2010” L’Accademia Europea delle Arti, comitato nazionale italiano si è presentata per la prima volta con la mostra presso il Museo Nazionale di Villa Pisani di Stra (VE), dove ha ottenuto molto successo da un pubblico attento ed entusiasta. Ora questo gruppo di artisti si presenta per la seconda volta in un’ altra importante mostra presso il Museo di Santa Caterina a Treviso. Procedendo con lo stesso impegno il Comitato Nazionale Italiano ha invitato ventotto artisti provenienti da tutta Italia e da diversi paesi europei: Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Spagna e Malta. In questa prestigiosa cornice viene presentato l’omaggio in memoria di Renato Nesi, pittore rappresentante dell’arte europea che ha dedicato la sua vita alla pittura. Interessante è raccontare attraverso gli artisti di oggi la storia dell’arte che è stata scritta a Treviso da Tommaso da Modena, dei quali una parte importante di affreschi si trova nel museo di Santa Caterina. Grande pittore del 1350 che ha fatto di Treviso una delle città più rappresentative del gotico europeo. La Sezione italiana è costituita dal presidente onorario scultore Simon Benetton, dalla presidente e fondatrice del gruppo pittrice Bruna Brazzalotto, dal vice presidente pittore Salvatoremarcon, dallo scrittore, musicologo e critico d’arte Giuliano Simionato, dalla pittrice e delegata per la Sicilia Aurora Bonanno Conti Natoli, dal Curatore Artistico Antonio Altinier, dal giornalista e scrittore Fausto Pajar, dal Segretario Genarale informatico Angelo Arsetta e dal Segretario aggiunto poetessa Aurora Fiorotto Arsetta.

La presidente Prof. Bruna Brazzalotto

L'EUROPA DEGLI ARTISTI
di FAUSTO PAJAR

L'Accademia Europea delle Arti ritorna anche quest'anno - dopo il successo ottenuto nel 2009 a Villa nazionale Pisani a Stra - con una mostra di 28 pittori e scultori, di diverse località dell'Unione e di diversa formazione culturale e artistica nella nobilissima sede di Santa Caterina, il luogo che raccoglie testimonianze incredibili della cultura europea con la forza pittorica di Tomaso da Modena. Lo scopo di questa rassegna espositiva è quella di proporre una carrellata sulla recente produzione artistica dei professionisti che si riconoscono negli ideali dell'Europa e ne vogliono promuovere la conoscenza interpretandone valori fondanti comuni ma anche tensioni concettuali o sociali che dimostrano la volontà di approfondire e conoscere tutti gli aspetti dell'essere cittadini d'Europa oggi con la prospettiva di un'integrazione più completa che vada ben oltre il puro materialismo della moneta unica o dei mercati.
Che all'Europa - per poterla dire veramente "nostra patria comune" - manchi qualcosa di spiritualmente fondante e unificante tra i popoli che la compongono, è una delle evidenze sotto gli occhi di tutti. Il liberale Marcello Pera, ex presidente del Senato, già ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Catania e di Filosofia della scienza all'Università di Pisa, ha ribadito spesso questo concetto sostenendo che all'Europa manca l'anima, riprendendo motivi evidenziati anche da padri fondatori come Schuman che il 19 marzo 1958, di fronte al primo Parlamento europeo disse: "Tutti i Paesi dell'Europa sono permeati dalla civiltà cristiana, essa è l'anima dell'Europa che occorre ridarle". O come De Gasperi che ha scritto: "Come concepire un' Europa senza tenere conto del cristianesimo, ignorando il suo insegnamento fraterno, sociale, umanitario?". O come Adenauer che, a sua volta, ha sostenuto: "Consideravamo meta della nostra politica estera l'unificazione dell'Europa perché unica possibilità di affermare e salvaguardare la nostra civiltà occidentale e cristiana contro le furie totalitarie".
Dunque dove sta l'anima dell'Europa? La risposta la dà Marcello Pera in "Perché dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo, l'Europa e l'etica", pubblicato da Mondadori: "Secondo i Padri dell'Europa l'anima "sta in un insieme appropriato di principi e valori che tutti gli europei non possono non avvertire come fondamentali e imprescindibili".
Ecco, gli artisti dell'Accademia Europea si fanno portavoce di questi valori, ciascuno secondo la sua formazione, ciascuno secondo la sua propria personalissima e originale visione del mondo. Infatti possiamo ben sostenere con Aldo Bodrato che ne ha parlato agli Incontri all'isola di Sant'Erasmo, a Venezia nel 2008 e riportati in "Quale storia a partire da Gesù?" (Servitium editrice) che "l'arte non imita la realtà. Da sempre la interpreta e la ricrea: per un verso, al fine di denunciarne le pieghe nascoste, anche le più riprovevoli; per altro, alla ricerca della sua natura profonda, segreta e ancora inespressa, natura che essa racchiude e a cui, più o meno segretamente, anela. Per fare questo si serve della rielaborazione simbolica del linguaggio comune, ottenuta con lo spaesamento e la ricombinazione delle sue forme consuete e consumate, dell'invenzione di immagini nuove e impensate, ma soprattutto della continua rivisitazione e riproposizione variata del linguaggio metaforico degli artisti precedenti. In questo modo contribuisce non alla fuga, ma alla conquista della conoscenza, non alla creazione di un mondo parallelo a quello reale, ma alla trasformazione inedita e impensata del mondo reale".
Questi artisti dell'Accademia Europea delle Arti donano la loro immaginazione del mondo, donano a noi tutti, la realtà che essi interpretano. Spetta a noi saper leggere questi messaggi, saper stringere queste mani, avere il coraggio di comunicare l'Europa, la nostra Patria.

LA MOSTRA DELL’ACCADEMIA EUROPEA DELLE ARTI: UNA FINESTRA SUL MONDO

Mantiene la sua cifra internazionale la Mostra di pittura e scultura organizzata quest'anno a Treviso dall'Accademia Europea delle Arti,

Mantiene la sua cifra internazionale la Mostra di pittura e scultura organizzata quest’anno a Treviso dall’Accademia Europea delle Arti, Comitato Nazionale Italiano, nel Museo Civico a Santa Caterina. Vi aderiscono generosamente ventisette espositori, provenienti, oltre che dall’Italia, da vari Paesi dell’Unione Europea (Spagna, Francia, Belgio, Lussemburgo, Austria, Germania, Malta), coinvolti nell’impresa di esprimere le speranze, le inquietudini e le contraddizioni che albergano nell’animo dell’uomo alle soglie del terzo millennio. Impegnati, ciascuno secondo la propria inventiva e sensibilità, a fondare un’alleanza fra l’essere e il senso, a camminare con la società anche nelle difficoltà che la interpellano.
La mostra vuole inoltre rendere omaggio al trevigiano Renato Nesi (1923-1999), artista di levatura europea, mediatore sagace fra strutturazione formale di ascendenza cézanniana e novecentesca e colorismo di matrice veneta. La sua intenzione di superare l’impianto narrativo con partizioni di luce e tagli d’immagine di gusto cubista si è precisata in una sintesi architettonico-geometrica scandita con incisiva essenzialità. La lucidità razionale, la declinazione cromatica, il senso ritmico-strutturale rendono la sua pittura aliena da mode e correnti, nobilmente avanzata rispetto agli strascichi post-impressionisti regionali.
Il Parlamento di Bruxelles ha proclamato il 2009, da poco concluso, “Anno europeo della creatività e dell’innovazione”. Con ciò sottolineando che l’impegno nella cultura e nell’arte è un’esperienza che aiuta a dispiegare il potenziale innato delle persone e a coinvolgerle attivamente. Paul Gauguin disse: “Chiudo gli occhi per vedere”. Intendeva così uscire dalle secche del passatismo, della prevenzione, dell’omologazione. Anche noi vogliamo vedere meglio, per capire meglio e agire meglio. Dobbiamo risvegliare le competenze e i talenti sopiti. Sfruttare tutto il potenziale creativo della società per raccogliere le sfide che il mondo ci propone. Creatività e innovazione, oltre al mondo dell’economia e della tecnologia, interrogano il mondo dell’arte. Gli artisti contribuiscono ad arricchire la nostra vita con le loro opere, che danno qualità all’ambiente che ci circonda e influenzano positivamente i gusti, i giudizi di valore e le istanze dei giovani europei. E’ auspicabile perciò che i programmi dell’Unione Europea tengano in debito conto gli aspetti positivi ed etici dell’arte, in particolare di quelle opere che suscitano l’orgoglio per l’identità europea. La base del pensiero creativo che dovrebbero fornire le nostre scuole riguarda certamente le capacità matematiche e scientifiche, ma anche la sensibilità estetica. Occorre educare i giovani a pensare con l’arte, soprattutto in termini interculturali. Il dialogo interculturale presuppone la mobilità degli artisti. La vera essenza dell’Unione Europea è la libertà di movimento al suo interno, il confronto di una famiglia diversa ma unita. Per molti artisti ciò è un’opportunità unica per studiare, instaurare un legame coi colleghi, trovare ispirazione e scoprire nuovi mezzi di espressione. L’integrazione europea e l’introduzione della moneta unica hanno giocato sicuramente un ruolo importante per incoraggiare questa mobilità, ma determinanti restano il sostegno istituzionale e la creazione di reti per lo scambio di idee e la realizzazione di iniziative comuni. La promozione della mobilità delle arti e degli artisti è un obiettivo di crescente rilevanza, al quale la nostra Accademia intende contribuire con una “mappa culturale” che dia aì suoi aderenti la possibilità di intrecciare scambi proficui. L’arte non ignora il rapporto col mondo, traendo linfa da una reciprocità che le consente di avanzare anche nell’incoerenza dei tempi. Essa è “una stretta di mani”, un ponte fra gli uomini. La nostra società esprime un forte bisogno di fantasia, di creatività e di originalità, istanze che la Mostra raccoglie e alle quali, anche in termini valoriali, dà convincente risposta.


Giuliano Simionato