Centesima fontana del Papa. L'ha costruita un bellunese


Tratto da Corriere del Veneto di domenica 4 luglio 2010


di Fausto Pajar

C'è una nuova fontana monumentale nei giardini del Papa in Vaticano. Così sono cento, tutte attive e famose e tutte alimentante con un sistema idraulico a circuito chiuso in grado di utilizzare sempre la stessa massa d'acqua, quella che vivacizza anche le fontane di piazza San Pietro. L'ultima costruita è opera dell'artista veneto Franco Murer, 58 anni, bellunese di Falcade, che ha appena completato il posizionamento delle sei grandi formelle in bronzo raffiguranti episodi della vita di San Giuseppe. Donata a Benedetto XVI° (Josef Ratzinger, per onorare il santo di cui porta il nome) dai Patrons of the Arts in the Vatican Museums, Michael e Dorothy Hintze e Bob Castrigniano, di Londra, ai quali si sono aggiunti alcuni Comuni della provincia di Trento e le suore del monastero di San Giuseppe a Kyoto, è stata collocata proprio sul pendio vicino al palazzo del Governatorato, davanti al grande stemma papale ben visibile dalla Cupola della Basilica di San Pietro.


Nella forma, la fontana assomiglia a un libro aperto costituito da sei "vele" dove sono collocate le formelle in bronzo di Murer. Ai piedi, due vasche. La prima di sei metri e la seconda, comunicante, di otto. Al centro, una palma. E' costruita in granito e porfido trentini della val di Cembra e della val di Genova, quest’ultima situata poco lontano da Madonna di Campiglio. Le componenti murarie e i marmi sono stati realizzati dalla ditta Pedretti Graniti di Carisolo (Tn).
E' stato lo stesso Murer a raccontare con precisione di cronista la genesi del progetto che ora si è realizzato e che avrà la sua consacrazione ufficiale con la cerimonia d'inaugurazione il 5 luglio prossimo alle 11 alla presenza del Santo Padre. Ripercorriamo, dunque, la storia di questa fontana situata in quei giardini vaticani nei quali ha lavorato, ad esempio, il Bramante e dove papa Leone XIII° aveva allestito un piccolo zoo, Giovanni XXIII° giocava bocce, Giovanni Paolo II faceva jogging e Benedetto XVI° passeggia, medita e prega davanti alla grotta della Madonna di Lourdes.

"Tutto è cominciato il 21 gennaio 2009 quando ho ricevuto una telefonata dell'ingegner Pier Carlo Cuscianna, direttore dei servizi tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano che mi ha riferito dell'esistenza di un progetto per la realizzazione di una fontana dedicata a San Giuseppe nei giardini vaticani che coprono circa la metà dell'intero territorio del piccolo Stato".
Lei è un artista famoso e molto impegnato, come è caduta la scelta sulla sua persona?
"Il cardinale Giovanni Lajolo era venuto in possesso del catalogo 'Arte e pietà in un sentiero nel bosco: una Via Crucis per Albino Luciani', Via Crucis che è opera mia, collocata a Canale d'Agordo, paese natale di Giovanni Paolo I° e ha incaricato l'ingegner Cuscianna di contattarmi e chiedere la mia disponibilità ad un incontro in Vaticano per spiegarmi il progetto".

In quali circostanze il cardinale Lajolo è venuto in possesso del famoso catalogo?
"So per certo che gli era stato donato dal sindaco di Canale d'Agordo, Rinaldo De Rocco, all'incontro per il premio internazionale Bonifacio VIII° di Anagni nel novembre del 2008". Poi i contatti proseguono e si sviluppano. "Esatto. Il 27 gennaio 2009 ho incontrato con mia moglie Nadia, in Vaticano, l'ingegner Cuscianna che mi ha consegnato il progetto della fontana realizzato nel 2007 dall'architetto Facchini. Con lui ho visitato e fotografato il luogo dove sarebbe sorta la centesima fontana dei Giardini".
C'è però da dire che sono stati invitati anche altri scultori ad eseguire i disegni preparatori sulla vita di San Giuseppe puntando sui temi dello sposalizio, del primo sogno di Giuseppe, della nascita di Gesù, della fuga in Egitto, del ritrovamento di Gesù nel Tempio e della Sacra Famiglia a Nazareth.
"Il 10 febbraio 2009 - continua la sua fedele cronistoria Murer - ho consegnato all'architetto Facchini in Vaticano, i bozzetti su carta e una formella in gesso della Fuga in Egitto. Ai primi di ottobre mi è stato comunicato che il cardinale Lajolo mi voleva incontrare e così il 13 ottobre mi è stato comunicato che mi sarebbe stato affidato il lavoro. Naturalmente il cardinale Lajolo mi ha raccomandato di rimanere il più possibile fedele ai disegni presentati alla Commissione nel realizzare le formelle in bronzo perché il Papa aveva apprezzato in modo particolare la dolcezza dei volti e la posizione delle figure".
In sostanza a Murer viene chiesto di realizzare le sei formelle di dimensioni comprese tra gli 83 e i 160 centimetri. Quindi è cominciato il lavoro. "Debbo dire - aggiunge Murer - che durante l'esecuzione delle crete c'è stata una comunicazione continua via e-mail con il cardinale Lajolo che mi forniva suggerimenti preziosi mano a mano che la mia attività proseguiva".
Quando sono state consegnate le formelle? "Eh, c'è voluto del tempo. La prima formella in creta l'ho consegnata alla fonderia Brustolin di Verona il 29 marzo. Subito è cominciato il lavoro di fusione, il ritocco delle cere, la cesellatura dei bronzi e la patina come indicato dalla committenza. Ecco, questo è tutto: un’ emozione grandissima. Ma adesso la mia fontana è lì ed è la fontana del Papa".