LA MOSTRA DELL’ACCADEMIA EUROPEA DELLE ARTI: UNA FINESTRA SUL MONDO

Mantiene la sua cifra internazionale la Mostra di pittura e scultura organizzata quest'anno a Treviso dall'Accademia Europea delle Arti,

Mantiene la sua cifra internazionale la Mostra di pittura e scultura organizzata quest’anno a Treviso dall’Accademia Europea delle Arti, Comitato Nazionale Italiano, nel Museo Civico a Santa Caterina. Vi aderiscono generosamente ventisette espositori, provenienti, oltre che dall’Italia, da vari Paesi dell’Unione Europea (Spagna, Francia, Belgio, Lussemburgo, Austria, Germania, Malta), coinvolti nell’impresa di esprimere le speranze, le inquietudini e le contraddizioni che albergano nell’animo dell’uomo alle soglie del terzo millennio. Impegnati, ciascuno secondo la propria inventiva e sensibilità, a fondare un’alleanza fra l’essere e il senso, a camminare con la società anche nelle difficoltà che la interpellano.
La mostra vuole inoltre rendere omaggio al trevigiano Renato Nesi (1923-1999), artista di levatura europea, mediatore sagace fra strutturazione formale di ascendenza cézanniana e novecentesca e colorismo di matrice veneta. La sua intenzione di superare l’impianto narrativo con partizioni di luce e tagli d’immagine di gusto cubista si è precisata in una sintesi architettonico-geometrica scandita con incisiva essenzialità. La lucidità razionale, la declinazione cromatica, il senso ritmico-strutturale rendono la sua pittura aliena da mode e correnti, nobilmente avanzata rispetto agli strascichi post-impressionisti regionali.
Il Parlamento di Bruxelles ha proclamato il 2009, da poco concluso, “Anno europeo della creatività e dell’innovazione”. Con ciò sottolineando che l’impegno nella cultura e nell’arte è un’esperienza che aiuta a dispiegare il potenziale innato delle persone e a coinvolgerle attivamente. Paul Gauguin disse: “Chiudo gli occhi per vedere”. Intendeva così uscire dalle secche del passatismo, della prevenzione, dell’omologazione. Anche noi vogliamo vedere meglio, per capire meglio e agire meglio. Dobbiamo risvegliare le competenze e i talenti sopiti. Sfruttare tutto il potenziale creativo della società per raccogliere le sfide che il mondo ci propone. Creatività e innovazione, oltre al mondo dell’economia e della tecnologia, interrogano il mondo dell’arte. Gli artisti contribuiscono ad arricchire la nostra vita con le loro opere, che danno qualità all’ambiente che ci circonda e influenzano positivamente i gusti, i giudizi di valore e le istanze dei giovani europei. E’ auspicabile perciò che i programmi dell’Unione Europea tengano in debito conto gli aspetti positivi ed etici dell’arte, in particolare di quelle opere che suscitano l’orgoglio per l’identità europea. La base del pensiero creativo che dovrebbero fornire le nostre scuole riguarda certamente le capacità matematiche e scientifiche, ma anche la sensibilità estetica. Occorre educare i giovani a pensare con l’arte, soprattutto in termini interculturali. Il dialogo interculturale presuppone la mobilità degli artisti. La vera essenza dell’Unione Europea è la libertà di movimento al suo interno, il confronto di una famiglia diversa ma unita. Per molti artisti ciò è un’opportunità unica per studiare, instaurare un legame coi colleghi, trovare ispirazione e scoprire nuovi mezzi di espressione. L’integrazione europea e l’introduzione della moneta unica hanno giocato sicuramente un ruolo importante per incoraggiare questa mobilità, ma determinanti restano il sostegno istituzionale e la creazione di reti per lo scambio di idee e la realizzazione di iniziative comuni. La promozione della mobilità delle arti e degli artisti è un obiettivo di crescente rilevanza, al quale la nostra Accademia intende contribuire con una “mappa culturale” che dia aì suoi aderenti la possibilità di intrecciare scambi proficui. L’arte non ignora il rapporto col mondo, traendo linfa da una reciprocità che le consente di avanzare anche nell’incoerenza dei tempi. Essa è “una stretta di mani”, un ponte fra gli uomini. La nostra società esprime un forte bisogno di fantasia, di creatività e di originalità, istanze che la Mostra raccoglie e alle quali, anche in termini valoriali, dà convincente risposta.


Giuliano Simionato

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