L'EUROPA DEGLI ARTISTI
di FAUSTO PAJAR

L'Accademia Europea delle Arti ritorna anche quest'anno - dopo il successo ottenuto nel 2009 a Villa nazionale Pisani a Stra - con una mostra di 28 pittori e scultori, di diverse località dell'Unione e di diversa formazione culturale e artistica nella nobilissima sede di Santa Caterina, il luogo che raccoglie testimonianze incredibili della cultura europea con la forza pittorica di Tomaso da Modena. Lo scopo di questa rassegna espositiva è quella di proporre una carrellata sulla recente produzione artistica dei professionisti che si riconoscono negli ideali dell'Europa e ne vogliono promuovere la conoscenza interpretandone valori fondanti comuni ma anche tensioni concettuali o sociali che dimostrano la volontà di approfondire e conoscere tutti gli aspetti dell'essere cittadini d'Europa oggi con la prospettiva di un'integrazione più completa che vada ben oltre il puro materialismo della moneta unica o dei mercati.
Che all'Europa - per poterla dire veramente "nostra patria comune" - manchi qualcosa di spiritualmente fondante e unificante tra i popoli che la compongono, è una delle evidenze sotto gli occhi di tutti. Il liberale Marcello Pera, ex presidente del Senato, già ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Catania e di Filosofia della scienza all'Università di Pisa, ha ribadito spesso questo concetto sostenendo che all'Europa manca l'anima, riprendendo motivi evidenziati anche da padri fondatori come Schuman che il 19 marzo 1958, di fronte al primo Parlamento europeo disse: "Tutti i Paesi dell'Europa sono permeati dalla civiltà cristiana, essa è l'anima dell'Europa che occorre ridarle". O come De Gasperi che ha scritto: "Come concepire un' Europa senza tenere conto del cristianesimo, ignorando il suo insegnamento fraterno, sociale, umanitario?". O come Adenauer che, a sua volta, ha sostenuto: "Consideravamo meta della nostra politica estera l'unificazione dell'Europa perché unica possibilità di affermare e salvaguardare la nostra civiltà occidentale e cristiana contro le furie totalitarie".
Dunque dove sta l'anima dell'Europa? La risposta la dà Marcello Pera in "Perché dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo, l'Europa e l'etica", pubblicato da Mondadori: "Secondo i Padri dell'Europa l'anima "sta in un insieme appropriato di principi e valori che tutti gli europei non possono non avvertire come fondamentali e imprescindibili".
Ecco, gli artisti dell'Accademia Europea si fanno portavoce di questi valori, ciascuno secondo la sua formazione, ciascuno secondo la sua propria personalissima e originale visione del mondo. Infatti possiamo ben sostenere con Aldo Bodrato che ne ha parlato agli Incontri all'isola di Sant'Erasmo, a Venezia nel 2008 e riportati in "Quale storia a partire da Gesù?" (Servitium editrice) che "l'arte non imita la realtà. Da sempre la interpreta e la ricrea: per un verso, al fine di denunciarne le pieghe nascoste, anche le più riprovevoli; per altro, alla ricerca della sua natura profonda, segreta e ancora inespressa, natura che essa racchiude e a cui, più o meno segretamente, anela. Per fare questo si serve della rielaborazione simbolica del linguaggio comune, ottenuta con lo spaesamento e la ricombinazione delle sue forme consuete e consumate, dell'invenzione di immagini nuove e impensate, ma soprattutto della continua rivisitazione e riproposizione variata del linguaggio metaforico degli artisti precedenti. In questo modo contribuisce non alla fuga, ma alla conquista della conoscenza, non alla creazione di un mondo parallelo a quello reale, ma alla trasformazione inedita e impensata del mondo reale".
Questi artisti dell'Accademia Europea delle Arti donano la loro immaginazione del mondo, donano a noi tutti, la realtà che essi interpretano. Spetta a noi saper leggere questi messaggi, saper stringere queste mani, avere il coraggio di comunicare l'Europa, la nostra Patria.

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